In questa pagina ho riportato le principali indicazioni tecniche per conoscere il Cammino e, spero, per organizzare al meglio la vostra esperienza.
Prima, però, per chi avrà la pazienza di soffermarsi un attimo a leggere, voglio accennare un po' alla “filosofia” che sta alla base di questo entusiasmante tracciato e del mio desiderio di progettare e realizzarlo.
Si tratta di una proposta nuova, alla portata di tutti, ma al tempo stesso non banale per la lunghezza complessiva e per quella delle singole tappe in cui, comunque, i dislivelli si mantengono sempre ben gestibili con un minimo di allenamento e di esperienza.
I temi che stanno all’origine del Cammino ed attorno a cui esso si sviluppa sono diversi ma indissolubilmente legati tra loro come a raccontare, come dice appunto il sottotitolo della guida, "storie e paesaggi di un pezzo di Toscana".
Premesso che IL GIGLIO E LA CHIMERA è un Cammino “laico”, c'è quindi innanzitutto il tema storico, con oltre 25 secoli da raccontare e che hanno visto gli Etruschi, per primi, a voler creare un collegamento fra i due principali centri di questa parte dell'Etruria: Fiesole - appena sopra Firenze - e, appunto, Arezzo.
Ecco poi i Romani che, recuperato il tracciato etrusco, ne fecero una delle loro "Vie Cassie" anzi, la prima, la più vecchia (tanto che poi assunse appunto il nome di Cassia Vetus), al fine di mettere in collegamento Roma, passando da Arezzo, con Florentia, il nuovo insediamento sorto nel frattempo sulle sponde dell'Arno.
E dopo i Romani , i Longobardi, che disseminarono il territorio di presidi difensivi, talvolta trasformati più tardi in quelle meravigliose pievi romaniche che sono lì ad aspettarci per essere ammirate.
I secoli che seguirono il fatidico anno 1000 videro la lunga contrapposizione tra la guelfa Firenze e la ghibellina Arezzo, disputa culminata con la Battaglia di Campaldino che aprì la strada all'egemonia fiorentina e, più tardi, a quella della Famiglia de' Medici in particolare, protagonista assoluta dell’epoca rinascimentale.
Fu poi la volta dei Lorena che "traghettarono" la Toscana verso l'età moderna e verso le grandi trasformazioni avvenute nell'ultimo secolo.
Insomma un lungo filo che si dipana nel tempo e attorno a cui si annodano anche le vicende umane, in particolare quelle dei tanti personaggi che via via si “incontrano” lungo il tracciato.
Alcuni, come Dante e Leonardo da Vinci, ce li troviamo praticamente sempre a fianco, discreti compagni di viaggio dall’inizio alla fine.
Molti altri invece compaiono all’improvviso, nei punti salienti del percorso, ed un ultimo, infine, Giorgio Vasari, ci dà idealmente il via a Firenze per poi aspettarci alla fine delle nostre fatiche: non voglio svelarvi di più, a voi l’onere ed il piacere della scoperta, passo dopo passo!
Strettamente legato all'aspetto storico c’è quello paesaggistico perché sono proprio le vicende umane ad aver plasmato il territorio nel lungo scorrere del tempo.
“Beh, facile” potreste dire, “del resto siamo nel più classico dei paesaggi toscani!”
In effetti è così, ma il punto di forza del Cammino è… che non è solo così perché ogni tappa presenta una sua particolarità.
Ed allora, in breve: la prima è quella dell’accecante bellezza del centro di Firenze e delle vicine colline, punteggiate di ville e castelli che rimandano ai romantici viaggiatori dell’epoca del Grand Tour.
La seconda tappa è caratterizzata dalla rassicurante e morbida geometria dei filari che producono i nobili vini del chianti Rufina.
Con la terza si passa sulle pendici del Pratomagno: oliveti a perdita d’occhio, antichi terrazzamenti di muri a secco, eretti con perizia e fatica, ed il susseguirsi delle sobrie ed eleganti Pievi.
La quarta tappa è quella che ci porta tra le Balze del Valdarno, un’unicità geologica recentemente riconosciuta dall’International Union of Geological Sciences, uno dei Partner UNESCO.
La quinta tappa ci prende per mano per accompagnarci tra i placidi rilievi della Val d’Ascione e il dedalo delle viuzze del Borro, un nucleo medievale perfettamente conservato.
La sesta, infine, dopo l’incontro con il Ponte Buriano, ci introduce verso i territori della Val di Chiana e alla definitiva ascesa verso il colle aretino.
Aggiungete poi le persone, le emozioni, le sensazioni, la natura e le tipicità gastronomiche e… il gioco è fatto: IL GIGLIO E LA CHIMERA è proprio il Cammino che fa per voi.
Lunghezza del percorso 135 Km
Numero di tappe 6
Dislivello positivo 3150 metri
Dislivello negativo 2900 metri
Quota minima 48 metri
Quota massima 639 metri
Territori comunali interessati
Firenze – Fiesole – Pontassieve – Pelago – Reggello – Castelfranco/Pian di Sco – Loro Ciuffenna – Terranuova Bracciolini – Castiglion Fibocchi - Arezzo
Tipologia del percorso
Se si escludono per la prima e l’ultima tappa alcuni brevi tratti di viabilità cittadina, per il resto il percorso si sviluppa per lo più su strade sterrate o asfaltate a bassa intensità di traffico, su strade campestri e poderali aperte al pubblico transito e su tratti di rete sentieristica C.A.I.
Il percorso sulla viabilità principale è ridotto a meno di 10 Km complessivi.
Stagionalità
Le condizioni climatiche che caratterizzano i territori attraversati e le quote collinari, rendono il Cammino percorribile durante tutto l’anno.
La lunghezza delle tappe suggerisce però il periodo compreso tra Aprile e Ottobre in modo da giungere a destinazione con sufficiente anticipo rispetto al calare del buio.
Punti di ristoro/acqua
Numerosi e distribuiti lungo l’intero tracciato
Altri servizi essenziali
Numerosi e distribuiti lungo l’intero tracciato
Trasporti pubblici
Numerosi e distribuiti lungo l’intero tracciato, anche per quanto riguarda l’eventuale collegamento con il fondovalle e la rete ferroviaria
Copertura rete telefonica
Totale (variabile in base al gestore)
Copertura rete GPS
Totale
Credenziale
Non al momento
Cartografia ufficiale
No.
Si raccomanda comunque di dotarsi delle Carte escursionistiche CARTA DEI SENTIERI DELLA PROVINCIA DI FIRENZE – 03 – Firenze e Val di Sieve (D.R.E.AM: Italia) per le tappe da 1 a 4 e PRATOMAGNO Carta dei sentieri (MapTrek Italia) per le tappe 4 a 5, che coprono per oltre il 90% il tracciato del Cammino.
Oltre che nel consueto formato cartaceo, le carte sono disponibili anche in formato digitale grazie all’applicazione AVENZA Maps.
Tracce GPX
Sì.
In apertura di ogni tappa descritta nella Guida ufficiale, è riportato un codice QR che, una volta inquadrato, consentirà di accedere alla traccia GPX mediante una qualsiasi applicazione dedicata da smartphone. Qui accanto la traccia GPX dell'intero percorso
Segnaletica specifica
No
Percorribilità in bici (MTB o gravel)
Sì
(per oltre il 90%)
brevissimi tratti dove condurre la bici
a mano solo nella prima tappa.
Varianti intuitive in loco.